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Trento, 30 settembre 2010
Folgaria, abbattuto il muro di confine
L’assessore provinciale risponde a Bombarda dei
Verdi, che si arrabbia: «La Provincia non ha controllato e il collegamento si farà»

da l’Adige di giovedì 30 settembre 2010

Alta tensione, l’altro pomeriggio in consiglio provinciale di Trento, per l’interrogazione a risposta immediata «Folgaria-Lastebasse, contro la volontà del Consiglio» presentata da Roberto Bombarda, dei Verdi. Il consigliere ha chiesto alla Giunta di conoscere le motivazione che hanno indotto la società Trentino Sviluppo, controllata dalla Provincia, tramite le controllata Carosello Ski Folgaria e la «veneta» Fiorentini-Folgaria (società con capitale sociale al 99,9 per cento di Carosello ski), a realizzare il nuovo collegamento sciistico fra il Trentino e il Veneto «nonostante lo scempio ambientale, i pesanti rischi economicofinanziari nel medio-lungo periodo e l’aperto contrasto con sia gli atti di indirizzo, i piani e i programmi di sviluppo votati all’unanimità dal Consiglio provinciale, sia con le dichiarazioni di vari esponenti del governo provinciale».

Nella risposta l’assessore Tiziano Mellarini ha dichiarato che «per quanto concerne i lavori relativi alla pista e all’impianto di risalita, non risultano ad un primo esame visivo irregolarità o violazioni rispetto alle autorizzazioni rilasciate. Diversa è la questione relativa alla pista di collegamento in via di preparazione con i cantieri soprastanti nella Cima di Costa d’Agra, volti a realizzare un sistema di piste e impianti nel territorio veneto. Questa pista di cantiere si pone a scavalco del confine tra la Provincia di Trento e la Regione Veneto e ha comportato la demolizione di una parte del muro posto al confine tra i due territori».
Per l’assessore «questo intervento non risulta né previsto né autorizzato con riferimento alla progettata seggiovia quadriposto Malga Piovernetta – Monte Pioverna e alla pista da sci da discesa Bersaglieri nel comune di Folgaria».

«La demolizione del muro collocato al confine e l’attrezzamento della pista di cantiere di collegamento con il territorio veneto non sono quindi stati assentiti da alcun provvedimento permissivo o concessorio da parte della Provincia di Trento, né risultano coerenti con le previsioni urbanistiche. Tali opere – ha proseguito Mellarini – appaiono verosimilmente realizzate dalle imprese esecutrici». L’assessore ha però ribadito che tali interventi «non riguardano la parte trentina».

Insoddisfatto della risposta, il consigliere Bombarda ha messo ancora una volta in risalto come nonostante il voto contrario al collegamento sciistico e impiantistico con il Veneto ripetutamente espresso dal Consiglio provinciale, la realizzazione dell’opera è stata avviata e di questa decisione la Giunta provinciale non poteva non essere al corrente attraverso la Trentino Sviluppo spa. In tal modo «si danneggiano gravemente il patrimonio ambientale e storico-culturale di quest’area che fu teatro della Grande Guerra. Questa – ha concluso Bombarda – è una grande operazioni speculativa contraria a tutti gli atti di indirizzo e di pianificazione urbanistica, di sviluppo e turistica della Provincia». A suo avviso «le strutture della Provincia hanno valutato con troppa superficialità questa operazione. Il collegamento non è stato evitato e si farà con gravi danni ambientali e economici-sociali».

Ora si aspetta il secondo round, quando in aula giungerà l’interrogazione di Bruno Dorigatti, il quale ha chiesto «quali autorizzazioni, con quali prescrizioni, e quali licenze edilizie sono state emanate per le nuove piste a Folgaria, e con quali e quanti controlli ispettivi».

     

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